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aggueffare — aghirone. 3

il Mackel è certa l’orig. diretta dell’it. dal longob. * hazzan. Il fr. agacer in senso di “allegare i denti” ormai si crede dai più che non sia lo stesso vb. che agacer “irritare”, molto più che presenta talora il signif. di “gridare come una gazza”. Il Diez ha però tentato di rimenarlo ad un radicale ger.

Aggueffare, aggiungere (Dante, Inf. 23). Il Buti spiegando l’aggueffare usato dall’Alighieri nel luogo citato commenta così: «Aggueffa cioè aggiunge: aggueffare è filo a filo aggiungere, come si fa ponendo lo filo dal gomito alla mano innaspando coll’aspo». Propriamente aggueffare vale adunque “sovratessere”; e gli risponde ideologicamente l. adtexere, e t. anweben aggiungere tessendo. Provenne da aat. wifan donde mat. tm. weifen tessere, ing. weft, da rad. ger. wip girare [got. weipan incoronare]. Credo poi che aggueffare direttamente sia derivato non da vb. ger. wifan, bensì da vb. bl. wiffare guiffare, benchè si attenesse al significato primitivo del vb. ger. e non a quello che gli diedero i Longobardi. V. Guiffa e Guiffare.

Aghirone airone, uccello che usa nei luoghi acquosi, nobile per la sua caccia e le sue penne nere (Crescenz.; Cene della Chitarra). Con prov. aigron, cat. agrò, sp. airon, afr. hairon, fr. héron, prov. aigros, ginev. aigron, berrig. aigueron aigron d’ug. sig., ed inoltre fr. aigrette aironcello, ha per base aat. * heigiro. Forme ger. documentate sono: aat. haigir heiger, mat. fiam. heiger, sv. haeger. Accanto ad esse troviamo: aat. * rejar * reijar donde mat. reiger e tm. Reiger Reiher d’ug. sig.; di più as. hrejera, ol. reiger, ags. hrágra. L’ags. offre hygera, anrd. hégri heri. Il bl. hairo ricorre in Mirac. S. Helen. tom. 3, Aug. p. 619, poi in molti docum. franc. del sec. 16º; airo invece si trova già in Federico II († 1250) nel De Venat. È molto dubbio se l. ardea e gr. έρωδιός d’ug. sig. siano originariamente affini a ger. * heigiro. Der.: aironcello.