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230 guaffile — guajo.


weede. Pel solito fenomeno della inserzione della s l’afr. ne cavò anche la forma guesde da cui ebbe origine il mlt. waisda, guasdium, guesdium, che però il Kluge vorrebbe ricondurre a got. wizdila, derivato da vaid. Anche vall. waiss, agg. significante “blu color di miele”, si riannoda a questa radice. Il l. vitrum, salice, vetrice, nel tempo preistorico si connetteva anch’esso a ger. waid, che proveniva da preger. waitò.

Guaffile, arcolajo. È parallelo a sicil. jiffula, matassina, e deriva dalla radice stessa di Gueffa. V. questa parola.

Guaj, interjez. significante dolore e minaccia (Vit. S. Giov. Gual.; S. Gir., Dante). Non c’è dubbio alcuno che non provenisse dal ger. wai, che riscontrasi in got. vai, e da cui anche aat. mat. , tm. weh, ags. , ing. woe d’ug. sig. Una prova evidente che le voci romanze, it. sp. guai, fr. ouais risalgono al ger. wai e non al l. wae d’ug., è la più perfetta rispondenza morfologica di esse al prototipo wai, massime nell’afr. che aveva precisamente la forma wai. Del resto anche il Kluge ammette poi che tanto la interiezione ger. quanto la lat. vae e la gr. οἵ ούαί siano da riguardarsi come onomatapee.

Guajo, voce dei cani percossi; voce di dolore; lamento, duolo; disgrazia, danno; imbroglio (Dante, Passavanti). Questo nome è certo d’orig. ger.; ma è difficile stabilire se siasi formato sul territorio it. dalla interiezione, ovvero proceda direttamente anch’esso dal corrispondente nome teutonico, as. aat. mat. [gen. wêwes], ags. wáwa, aat. wêwo, wêwa, tm. Weh, dolore, passione. Per la prima ipotesi sta il fatto che guajo ricorre solo in it. e non nelle altre lingue sorelle, e che dalla forma dell’aat. ags. a quella di guajo c’è troppa distanza; ma dall’altro canto il senso preciso di “dolore, lamento” che ha il sost. ger. m’inchina a credere che provenisse immediatamente da esso anche l’it.; e se non dalle forme aat. as. ags., potè svol-