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202 gigotto — girifalco.


quale fr. il vocab. in questione ebbe una storia ed uno svolgimento molto più notevole che in it. e nelle altre lingue sorelle. Oltre di ciò il fr. conserva un documento importante per mettere fuori di dubbio la provenienza del nome. Nel romanzo di Cléomedes si leggono questi due versi:

Et des flauteurs de Behaigne
Et des Gigeours d’Alemaigne.

Da questo si rileva che i suonatori di giga venivano principalmente di Germania, e che di là per conseguenza veniva lo strumento stesso. Per ciò la giga è coll’arpa uno strumento di provenienza germanica. Il fr. diè poi origine all’ing. gig, viola, strumento a corde. In it. è parola antiquata, non incontrandosi più dopo il secolo 17.

Gigotto, coscia di castrato; termine dei macellai (P. Bardi, Avinavoliottoneberlinghieri, metà secolo 17.º; Averani, Nelli). Riposa immediatamente sul fr. gigot, gamba, coscia, la cui origine dalla radice ger. che ha dato anche Giga, v. sotto quest’ultima parola.

Girifalco, girfalco, girofalco, uccello di rapina, il maggiore delle diverse specie (M. Polo, Milione; Crescenz., Agricolt.; Boccaccio, Filocopo; Sacchetti, Nov.). L’it. immediatamente procede dall’afr. girfalc, gerfaut, prov. girfalc, donde anche fr. gerfaut, e sp. gerifalte. L’afr. riposa sub. bl. gerofalcus, gyrofalcus. Ora il bl. fu dalla fantasia popolare creduto un composto in cui entrasse come primo elemento il lat. grec. gyrus, giro; sicchè l’uccello sarebbe stato così denominato dal suo “girare in tondo”. Questa interpretazione ci è attestata espressamente da Alberto Magno: «dictus est a gyrando quia diu gyrando acriter praedam insequitur». Anche due altre etim. furono proposte, cioè dal gr. ἱερός, sacro, e κύριος, signore: la prima, occasionata dal fatto che una sorta di falcone è detto sacro, avrebbe dunque significato “falco sacro”; e