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176 garbo — gargo.


mat. garewunge, gerwinga, preparazione; aat. garawian, garawen, karawen, garewen, garwen, [part. pass, garawita, garwita], mat. garwen, gerewen, gerwen, preparare, allestire, vestire, acconciare; as. garuwian, garewan, gariwan, gerwian, gerwëan, gerewan, geriwan, gerwan; ags. gearwian, preparare. La rad. preger. è ghar che s’avrà occasione di vedere di nuovo alle parole Gherone e Giallo colle sue differenziazioni. Deriv.: garba-ccio-re-to-tamente-tezza-tino; garbino; disgarbare; sgarba-taggine-tamente-tezza-to; sgarbo; malgarbo.

Garbo2, acre, acerbo, lazzo, piccante (Ricett. fior., 5, 219; Soder. Arb. 33). Provenne dal mat. hare, harwer, here, herwer, [da got. * harwa, aat. * harw che riscontrasi in finn. karwas], tm. herb, amaro, acerbo. Secondo il Kluge le voci t. hanno qualche verisimiglianza di affinità coll’as. har-m, ags. hear-m ing. harm, mat. harm, aat. haram, dolore, passione, danno. Deriv.: garbetto, gherbo, [dialetti].

Garenna, conigliera in luogo aperto (Targioni-Tozzetti, metà del sec. scorso). Procede direttamente dal fr. garenne, svoltosi dall’afr. warenne, bl. warenna-e, specialmente in Inghilterra, mat. gefrenne, bt. warende, ol. warande, ags. warren. La frase fr. tenir en garenne = tener in guardia, in difesa; onde si rende probabile che le voci fr. siano elaborazioni di garer, warer, osservare, porre attenzione”; e warenne è verosimilmente corruzione di garenne, e questo di garine; la qual formazione in fr. presenta casi analoghi.

Gargo, trincato, maliziato, furbo (Pros. Fior., 6, 178; Salvini; dial. piemont.)1. Procede dall’aat. karag, mesto, dolente, mat. karc, karg, prudente, astuto, tm. karg,



  1. Il Diezgargo come voce propria solo del dialetto piemontese: invece è propriissima della lingua italiana. Infatti l’usarono 1.º il Dati Cical. «Fa di mestieri adunque esser di calca, uomo gargo e tristo di nidio»; 2.º il Salvini Lett. IV «Pochi galantuomini si trovano e lo scoprirsi a gente garga e sciocca è pericoloso»; 3.º il Fagiuoli Rim. 6 «Egli come guerrier feroce