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188 gherone.


cavò krimmen, eccitar prurito, prudere, sentir prurito. Col tm. krümm, storto, krümmen, curvare, arroncigliarsi, non sembra avere alcun rapporto. Deriv.: ghermigliare, ghermitore, ghermugio.

Gherone, garone, lembo, pezzo o giunta di veste, falda (Boccaccio, Ottim. Commento). Procedette dall’aat. gêro, kêro, gêrun, lensa, lingua di mare, mat. gêre, anrd. gêiri-e, fris. gâre, pezzo cuneiforme, lembo, falda; ags. gâra, ing. gore. Il tm. è Gehre, Gehren d’ug. sig. L’afr. presenta le forme gueron, geron, giron, gheron, gron, le quali due ultime però sono dialettali. Anche il fr. ha giron, ma in senso di “seno, grembo”. Tuttavia, nonostante questa modificazione di senso, l’origine è sempre la stessa che quella dell’it. come dello sp. girone, port. girâo, cioè l’aat. gêro, gêrun, che alla sua volta viene derivato da ger, lancia, come vedrassi alla voce Ghiera. Ora come questa parola potesse dal significato di “lancia, freccia” passare a quello di “lembo, falda”, e quel che è più a quello di “seno, grembo” che ha in fr., si spiega così. Il ger. ger valeva propriamente “la parte triangolare della lancia”. Perciò un tal nome fu applicato a quella parte del vestimento che pende dalla cintura ai ginocchi e sedendo si ripiega nel grembo, per la somiglianza ch’essa aveva col triangolo della lancia, della quale metafora abbiamo due altri esempi notevolissimi negli scrittori latini medio-evali, presso alcuni dei quali quella parte del vestito è chiamata pilum vestimenti “lancia del vestimento”, ed anche sagitta vestimenti”, che vale lo stesso. Di quest’ultima denominazione è data in uno di essi scrittori anche la ragione con queste parole: sagitta vocatur ea pars vestimenti que contrahitur in sinus eo quod sagittae speciem effingat. E in un passo dei Coutumes de Cluny allegato dal Ducange è detto che questi lembi o sagittae sono chiamati anche girones: Sedens ad lectionem anteriora frocci sui semper in gremium ita attrahit ut pedes