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fregio. 153


vennero dal t. [alabarda, archibugio, elmo, schiniere, spiedo], rende verosimile l’etim. dal t., poniamo pure che la derivazione non risponda perfettamente alle leggi della fonetica, circa le quali alcuni glottologi sono forse troppo scrupolosi. Deriv.: frecciare, frecciata, frecciatore.

Fregio, linea fatta con penna per ornamento (Dante, Boccaccio). Immediatamente venne dal mlt. frisium, frigium d’ug. sig. Ora questo insieme col fr. frise, vb. frisser, ing. frieze, si riporta ad un tema ger. da cui provennero ags. frise, increspare, ing. to friz, frizzle, arricciare, a. fris. frisle, capigliatura del capo. L’afr. ci presenta anche le forme frese, e il fr. fraise. Il tm. Fries, Friese, secondo Kluge e Mackel viene direttamente dal fr. insieme col n. ing. frieze. La ragione del nome sta nel fatto che il fregio almeno da principio era propriamente “un ornamento arricciato”. Un rapporto etim. di questa parola coi Frisi, popoli della Germania mediante i pallia fresonica, vestimenta de Fresarum provincia, mentovati sin dai primi secoli del bl., sarebbe possibile se questi pallii frisii fossero stati “increspati ed arricciati”. Ma pare invece che fossero stoffe molto rozze. Lo Scheler propone per tipo comune del bl. frigium la rad. che produsse l’ags. vringen, vringlian, inanellare, increspare; ed inoltre accenna al nd. hringr, anello. Ma mi sembra difficilissimo che il duro gruppo ger. ng siasi addolcito in g, anche prescindendo dalla non frequente mutazione dell’hr in fr, e dalla poco convenienza del signif. Quanto all’Atzler che riattacca la parola in quistione al tm. Friesel, freddo; il dire che un tal termine sarebbe stato applicato a tutto ciò che “si increspa e s’arriccia” unicamente perchè il freddo fa “intirizzire la pelle”, mi pare sia una stiracchiatura insoffribile. La derivazione dai Phrygii, popoli dell’Asia Minore, è foneticamente impossibile por le forme francesi. Deriv.: fregett-o-ino; fregia-mento- re-tore-tura; sfregiare, sfregio; frisare, friso.