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fornire — forra. | 149 |
Schade, Kluge, Mackel e quasi tutti i filologi s’attengono a questa etim. Però resta il fatto che una glossa antica riportata dal Graff III, 698, dice che foresta è parola dei Franchi. Se questo è vero, non potendo chiamarsi franca una parola tolta dal latino, è evidente che la parola in discorso sarebbe d’origine germanica.
Fornire, provvedere, somministrare, guernire, finire. (Novellino, Dante). Contro l’etim. proposta dal De Brosses da furnus che ci condurrebbe a dare a fornire il signif. di “cuocere al forno, apprestare il cibo”; sta il fatto che il prov. presenta le forme formir, furmir, frumir, e molto più il signif. di “finire” che spesso ha preso questo vb. Quindi resta assai più verisimile la derivazione dall’aat. frumian, frumman, vrumman, frummen, frummin, as. frummian, frummean, mat. vrummen, vrümen, curare, compiere mettere avanti, fare avanzare. Il tm. frommen fu usato solo da Lutero. Dall’aat. frumjan si svolse prov. afr. fromir, formir, fornir, fournir, e a traverso a queste voci dovette passare l’it. (v. Mackel, Die germanischen Elemente in franz. und prov. Sprache, p. 22, 188). Al vb. aat. frummen si riannodano l’agg. aat. frumm, tm. frommen, buono, bravo, eccellente, sost. fruma, utilità, e agg. got. fruma, primo; ags. feorma, forma, as. formo, primo; a cui rispondono lit. pirmas, pirms, primo, l. primus, gr. πρόμος, sans. paramas, il più alto. Bopp, Gl.3 231; Curtius3 74, 266; Grimm, 397. Forme it. ant. sono fronire, frunire. Lo sp. port. è fornir, l’ing., tolto evidentemente dal fr.. furnish. Deriv.: fornimento, fornimentuzzo, fornito, fornitrice, fornitura; rifornire.
Forra, franatura fra monte e monte, valle stretta, fratta (Burchiello, Pulci). Immediatamente venne dall’afr. fourre [fr. fourrè], solco, scanalatura, porca, aiuola, con un po’ di sfumatura di significato. Il fr. alla sua volta riposa sull’aat. furuh, furh, mat. furch, tm. Furche, solco fatto coll’aratro. L’ol. ha voor, ags. furh, donde ing. furrow, solco, ed anche furlong, sorta di misura itineraria,