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106 droga — drudo.

riv.: Drappamento, drappare, drappeggiare, drappel-la-lare-letto-lo-lone, drappe-ria-tto, drappicello, drappiere, drappone.

Droga, nome generico di spezierie ed aromi (Empol. Gir. Vit. 20; Ricet. fior. C. 309; Segni, Grazzini, Sassetti). Le voci neol., it. sp. port. prov. droga, fr. drogue, e l’ing. drug, riposano sull’ol. droog, secco: quindi propriamente = merce secca, secondo il Frisch. Però l’agg. prov. droguit = “bruniccio, oscuro”, sembrerebbe accennare a “merce colorata”. Il tm. Droge viene direttamente dal fr., del pari che l’it. L’ol. droog poi, e bt. drooge, arido, si collegano all’aat. trockan [trucchan], mat. tm. trocken, asciugare, as. druckno, drockno, bt. dreuge [droogte = aridità], ags. dryge, drúgian, drugoth, ing. dry, drought, d’ug. sig. La rad. ger. è druk, drug, draug, a cui si riannoda l’anrd. draugr “legno arido”. La rad. preger. sarebbe dhrug; ma finora non si sa che abbia corrispondenti nelle altre lingue indeu. Questa voce si diffuse in Europa sulla fine del sec. XVI, quando gli Olandesi, divenuti padroni del commercio dell’Oriente, spacciavano nei mercati dell’Occidente le merci dell’Asia e dell’Oceania. Il Kluge però sostiene che la parola droga, benchè importata e diffusa dagli Olandesi, sia d’orig. orientale, e non ger.: ma non dà le ragioni di questa sua asserzione. Deriv.: drogare, drogheria, droghista.

Drudo1, amante, per lo più in senso disonesto (Cavalcanti, Dante). Secondo me non c’è alcun dubbio che questa parola coll’a. sp. drudo, afr. prov. drud, fem. druda, drue amico, amante, provenga dall’aat. trût (ricorre già presso Otfried di Weissenburg, an. 868), drût, drûd, mat. trût, trûte, fedele, amico-a, spettante al vb. truén, e al n. triu, triuwi, l’uno e l’altro diffusissimi nel ger. e che entra in moltissimi nomi composti t. sia comuni che proprii [ad es. trûtboto, drûdboto, trutdêgan, drûtthëgan; trûtdiorna, drûtthiorna; Drudbold, Wieldrud, Gertrud, Rotrud ecc.]. Il Diez ammette come possibile la deriv. dal celt. drûth, me-