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98 | crogiuolo — crosciare. |
dette dal ger. che ha: anrd. krokr, ol. krooke, ing. crook, cimb. crog. Alcuni dubitano di questa orig., perchè è voce che s’incontra anche nel celt. Ora è ammesso come principio che nel dubbio fra l’orig. ger. e celt. d’una parola, si debba dare la preferenza al ger., attesa la maggiore influenza di questo sul rom. a paragone del celt. Di più: il Kluge riattacca il ger. krokr, krook, all’aat. kruka, tm. Krüche = bastone con uncino, da cui l’it. gruccia ( v. questa parola).
Crogiuolo, vaso per fondere i metalli (Biringuccio, Pirotec.). Questa parola che compare in it. solo nella prima metà del sec. XVI, viene giustamente dallo Scheler ricondotta al mat. Krus-e, tm. Krause, Kraüsel, sorta di brocca, insieme col fr. creuset, afr. croisel, creusol, croiseul, lampada [che è stato probabilmente intermediario fra il ger. e l’it.), sp. crisol, crogiuolo, crisuelo, lampada, ing. cruset, cruiset. Qualcuno trasse questa parola dal bl. crucibolus, crucibulum [donde ing. crucible, crogiuolo], che suppose formatosi dal l. crux; ma anche questo, sempre secondo lo Scheler, non è che una estensione arbitraria della rad. ger. operatasi sotto l’influenza d’una falsa interpretazione popolare che volle vedervi l’idea di crux, croce, a cagione delle miccie, che s’intersecavano in certe lampade a guisa di croci. L’aat. è * krusa, ags. kruse. Il ger. diè anche ol. kroes, ing. kruse, cruise, bt. kreusel, krusel, nd. krús, m. ing. krouse. Secondo il Kluge il mat. krus, tm. Krause, nonostante l’identità del signif, e la somiglianza della forma, non ha alcuna affinità fonetica con Krug; e neppure può avere a fondamento il gr. κρωσσός, brocca. Deriv.: crogiolare, crogioletto; cruciolo.
Crosciare, produrre rumore simile a quello dell’acqua che cade forte; mandare giù con violenza (Dante, Liv. Dec.). Collo sp. cruxir, cat. croxer, prov. afr. croissir, lad. s-crúscer, vall. crolû viene dal got. kriustan, digrignare i denti [kriustith tunthus, S. Marc. 9, 18, = gr. τρίξει τούς