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camuffare — carpione. | 79 |
faceva da campione doveva essere naturalmente qualche cosa di “scelto ed eletto”; quindi tale che servisse come di “mostra, saggio”.
Camuffare, nascondere il volto con maschera o cappuccio (Cavalca, Buti, Sacchetti). È una abbreviazione di capomuffare; dove il vb. muffare, seconda parte del composto, deriva, secondo il Diez, dal sost. mat. mouwe, mt. môwe, sorta di pelliccia. Dalla voce mat. sarebbe venuto il tm. Muff, ol. mof, ing. muff (v. Muffola). Deriv.: camuffo, accamuffare.
Carlona (Alla), alla buona (Berni, Firenzuola). Il Galvani opinò che questa locuzione avv. provenga dall’aat. charal, charel, karl, charl, charlo che significa anche “uomo, marito, servitore”, e che perciò significhi “uomo senza cerimonie”, come suol farsi tra gente familiare. Il Galvani però non ha detto tutto: giacchè l’anrd. karl, l’ags. ceorl, l’ing. churl della stessa radice dell’aat. significano anche “uomo di basso stato, contadino, rozzo”. Il che rende ancora più probabile la congettura del Galvani. Altri credono che significhi “nel modo che tenevasi sotto Carlo Magno”, il quale in alcuni poemi cavallereschi è chiamato Carlone. Ma questo ci porterebbe a conchiudere che Carlo Magno facesse le cose alla buona! Meglio è dunque tenersi alla prima etim., benchè neppur essa soddisfi pienamente.
Carpione, sorta di pesce (Fazio, Dittam. 3, 3). Dall’aat. charpho, carfo, charofo, mat. carphe, carpe, karpe, tm. Karpfen; anrd. karfe, dan. kärpe, ol. karper. Il fatto che il mlt. carpa apparisce già nel sec. VI in Cassiodoro non fa caso, dacchè egli l’adopera parlando precisamente d’un pesce del Danubio; onde poteva benissimo averlo appreso da alcuno di quei molti popoli barbari che venivano appunto dai paesi posti sulle rive di quel fiume; i quali popoli barbari sappiamo che diedero alle lingue neol. i nomi di parecchi altri pesci come aringa, stoccafisso, storione ecc. Le altre lingue rom. presentano queste forme: