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50 strenna festiva


L’ornamento tanto bene ideato per l’elmo di Minerva come potrebbe convenire a quello di Roma? Non trovo nissun rapporto tra Roma ed il grifone. Eppure posto e non concesso che tale elmo possa appartenere anche a Roma24, resta l’estrema difficoltà di supporre che già nell’anno 486 esistesse, anzi fosse ben noto il concetto della Roma personificata. Quando si volle mettere in giro un nominale finallora sconosciuto non vi si adoperò un tipo prodotto da un’idea artistica tutta nuova ed originale, ma un altro che stava almeno in analogia con quelli soliti a vedersi sui nominali esistenti. Ora siccome tutte le teste esposte sull’asse e sulle sue parti sono teste delle divinità maggiori, non sarebbe prudente di mettere quella del denaro in un’altra classe. Osserviamo però quello che in fatto di personificazioni di città si possa ricavare dalle monete d’argento della Magna Grecia. Io vi conosco due sole monete, sulle quali è rappresentata la testa di una città personificata, sono monete di Pandosia e Terina, città della Lucania meridionale, vd. Catatogue of greek coins p. 370 n. 1, p. 385 n. 1. In tutte e due accanto alla testa il nome della città è posto nel nominativo e, leggendosi anche sul riverso un iscrizione che vi spiega il tipo, abbiamo il buon dritto d’interpretare quel nome in modo analogo. Ma le stesse teste non hanno nissun attributo distintivo, in modo che le personificazioni di Pandosia e di Terina vengono da un lato bene determinate dai nomi, dall’altro non possono per nulla confondersi con alcuna divinità25. Dunque tutto il contrario della supposta Roma, perché alla testa del denaro è dato l’attributo notissimo d’una divinità, mentre il nome proprio della città vi manca.

Ma è vero che esistono non pochi denari recenti, dove difatti il nome di Roma si legge accanto alla testa galeata, e secondo il parere del Borghesi Oeuvr. num. I. 146 quella parola vi è stata scritta qualche volta per indicare la dea rappresentata. Avendo già più volte fatto breve menzione