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INTEGRAZIONE DEI CONCETTI 71

sia rimasto immobile, mentre la locomotiva ha avanzato. La contraddizione è evidente: al momento della partenza non si sa ancora se il segnale è emesso nella direzione del movimento o nella direzione contraria: nulla del resto c’impedisce d’immaginare due segnali simultanei inviati ciascuno in un senso. Se il nostro treno fosse dotato della parola si dichiarerebbe forse pronto a farci di gran cuore il piacere di cambiare di lunghezza quanto noi volessimo, ma sarebbe troppo chiedergli di allungarsi e raccorciarsi nel medesimo tempo!

Il problema non è solubile con i procedimenti puramente geometrici: non può esserlo che per mezzo delle considerazioni di tempo. Riprendiamo il nostro segnale partito dall’indietro. Supponiamo una contrazione ben piú debole,1 in modo che la locomotiva possa essersi spostata in avanti; essa è ora piú di 300.000 chilometri dal punto di partenza: la contraddizione sembra si sia aumentata perché, nonostante tutto, il viaggiatore constata che la luce è arrivata sino a lui. Ma ammettiamo che il suo orologio, che andava d’accordo con quello dell’osservatore fisso al principio del secondo, sia andato piú lentamente durante questo lasso di tempo: esso ritarda quindi e l’osservatore fisso potrebbe dire al suo collega: amico mio, tu misuri e misuri nuovamente senza accorgerti che il secondo in questione è passato già da tempo! Il tuo orologio non cammina piú. Io

  1. In base alle considerazioni della pagina 34 la contrazione del diametro terrestre oltrepasserebbe un chilometro mentre che secondo la teoria esatta essa non è che di cm. 6,5.