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34 LA RELATIVITÀ PARTICOLARE

chilometri di lunghezza. Al termine esatto di un secondo, il segnale luminoso raggiunge il punto dov’era la locomotiva, il che per un viaggiatore dà un percorso di 300.000 chilometri, perché gli è stato necessario riportare 300 milioni di volte il suo metro. Al contrario l’osservatore rimasto a terra, il cui regolo non ha per nulla variato, constata l’errore in cui il viaggiatore è caduto e pel quale il treno non è di 300.000 chilometri, ma si è raccorciato. Egli nota anche che, nel secondo in questione, la luce ha percorso in più la distanza di cui si è spostato l’ultimo vagone e che il viaggiatore, naturalmente, non ha notato. Aggiungendo tale distanza alla lunghezza del treno raccorciato egli ritrova i 300.000 chilometri della velocità della luce.

Dunque secondo Lorentz: “Tutti gli oggetti in movimento si contraggono nella direzione del loro movimento, ma non ce ne accorgiamo perché si adoperano strumenti di misura che sono soggetti allo stesso fenomeno.”

È un’ipotesi di un’audacia sorprendente: per dimagrire basterebbe quindi fare molto movimento! La sola disgrazia sarebbe di non poter constatare il cambiamento! È appena necessario notare che l’importanza di questo accorciamento dipende dalla velocità, e che esso è tanto piú grande, quanto piú quella è considerevole, ma i movimenti conosciuti sono di una tale lentezza, in confronto alla enorme velocità della luce, che la variazione è incredibilmente debole. La stessa madre Terra, con la sua rispettabile velocità di