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18 | INTRODUZIONE |
che va su e giú sul ponte: evidentemente, dalla differenza delle velocità nei due sensi ci sarà possibile desumere la velocità del battello. Tentiamo di dare a queste osservazioni una forma astratta, e a bella prima non consideriamo che il movimento nel senso della marcia del battello: “La velocità di uno spostamento che si effettua in un sistema in movimento è uguale, se la si considera dal sistema in quiete, alla somma della velocità del sistema e della velocità propria dello spostamento,” e inversamente:
“La velocità di uno spostamento che si effettua in un sistema in quiete è uguale, se la si considera da un sistema in movimento, alla differenza tra la velocità propria e la velocità del sistema.” Dato il loro oggetto, queste proposizioni sono chiamate teorema d’addizione delle velocità di Galileo. Se noi ci riportiamo al nostro precedente enunciato del principio di relatività meccanica di Galileo, noi aggiungeremo che questo teorema ne costituisce l’essenziale.
d) Una questione importante
In condizioni analoghe, altre esperienze differenti da quelle della palla lanciata sul battello in movimento, possono condurre a risultati differenti. Supponiamo che da dietro il bastimento in marcia venga lanciato un segnale sonoro, un colpo di pistola per esempio, e cerchiamo la ve-