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I.
Ill.o S.re e padron oss.o
Ho ricevuta la sinopsi mandatami da V. S. aspecto con desiderio alcune di quelle meteore per dar ad alcuni amici che le stanno aspectando con gran desiderio. Mi rallegro che anchor ci sia speranza della chironomia e V. S. sappi che ne ho viste stampate alcune di fresco che vanno per il mondo, e non sono sol io. E li bacio le mani e le fò da qui riverenza. Attendo alla Taumologia e mi doglio che l’invenzione dell’occhiale in quel tubo è stata mia invenzione, e Galileo lettor di Padua l’have accomodato, col quale ha trovato 4 altri pianeti in cielo et numero di migliaia di stelle fisse, e nel circolo latteo altrettante non viste anchora, e gran cose nel globo della Luna. N’empiono il mondo di stupore.
De V.S. aff.o S.re di tutto core |
II.
Tuas literas accepi, in quibus amoris in me tui argumenta luculenta renident. Scribis te magnopere admirari Anglos, Belgas, Francos, Italos et Germanos sibi telescopii inventum arrogari1, me solum, qui inventor extiterim, inter tantos rumores conticescere. Meae negligentiae et supinitatis rationes afferam. Primo, quod insignis S. C. M. mathematicus Kleperus,
- ↑ Nella prima edizione leggasi arrogare.