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compressibilità dell’aria1. È per altro da notare, che nè pur di tali fontane potrebbe giustamente reputarsi primo inventore il Vincenti, da che si trova descritto nello stesso libro della Magia naturale l’artificio d’una fontana che schizzava l’acqua per compressione d’aria2. Avendo il Porta fatto costruire in Venezia una di tali macchine, il card. Ippolito d’Este, suo splendidissimo protettore, ne rimase oltre modo sorpreso, vedendo l’acqua levarsi a grande altezza senz’alcun visibil motore che la spingesse.

20. Si formi un tubo di vetro aperto in una estremità, e nell’altra terminato da una palla; si riscaldi poi bene questa palla, e quindi s’immerga l’estremità aperta del tubo in un vaso contenente un poco d’acqua. Lasciando allora raffreddare la palla, si vedrà l’acqua dal sottoposto vaso innalzarsi nel tubo. Questa notabile sperienza, che Galileo nel 1603 fece vedere al suo discepolo Benedetto Castelli, secondo che questi narrò in una lettera diretta a Ferdinando Cesarini il 20 di settembre 16383, trovasi descritta nell’opera del Porta intitolata: I tre libri dei spiritali pubblicata in Napoli nel 16064, e nell’altra dello stesso autore che ha per titolo: De aeris transmutationibus, venuta in luce in Roma nel 16105. Questo fatto in ambedue le menzionate opere è dal Porta applicato a determinare la quantità di vapore che si ottiene da una data quantità d’acqua, nè mai egli ne indicò

  1. Della misura dell’acque correnti. Corollario XI, pag. 19. Bologna per gli eredi del Dozza 1660.
  2. Mag. nat. lib. XIX, cap. V.
  3. Nelli, Vita di Galileo tom. I, pag. 69.
  4. Lib. III, cap. VII.
  5. Lib. I, cap. XVI.