Fuggì l’Aonia, e via con lei fuggiéno
E Dirce e Strofia come avesser’ali,
Strette alla man dell’arenoso Ismeno.
100Con elle Asopo, e non con passi uguali, 13
Ma lento e zoppicando a tergo sprona,
Siccome tocco da superni strali.
Le danze per timor Melia abbandona, 14
Che la scorza materna e le native
105Mira ondeggiar pendici d’Elicona.
Ditemi, o Muse mie dilette dive,
Produce un parto una medesim’ora
Driadi e querce per selvagge rive?
Se Giove il crin della foresta infiora
110Godon le ninfe, e se di foglie è nuda,
Dolenti ed egre ciascheduna plora.
Ancorchè nel materno alvo si chiuda
Febo si accende alle magnanim’ire,
E a Tebe fa questa minaccia cruda:
115Tebe, Tebe infelice, e qual desire
Hai di sapere il tuo destino tristo,
Perchè mi sproni mal mio grado a dire?