Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
{{RigaIntestazione||Estratto dal Giornale storico della letterat. italiana, 1892, vol. XX, p. 125.
VARIETÀ
DELLA
I.
Curiosa invero la storia del trattatello De aqua et terra!
In sul principio del 1320 Dante si trova, non si sa come, in Mantova, ove sorge una disputa intorno alla posizione de’ due elementi, l’acqua e la terra, pretendendo alcuni che l’acqua fosse in qualche parte della sua sfera più alta della terra emergente. Dante invece crede che la terra sia sempre più elevata della superficie del mare, e sa per quali motivi avvenga tale emersione. Egli ne discute, ma tuttavia la questione «indeterminata restabat», onde l’altero poeta, educato alla verità sin dall’infanzia, non tollera che vi sian dubbi in proposito, e si propone di risolvere il quesito definitivamente1. Si direbbe che dovesse risolverlo in Mantova, dove se n’era discusso; ma no. Per cause misteriose va a tener la sua concione in Verona, «in sacello Helenae gloriosae, coram universo clero veronesi», il 20 genn. di quell’anno 13202. Si crederebbe che di quella disputa solenne dovesse rimanere ricordo presso i contemporanei e che qualcuno