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338 | Capitolo undecimo |
Misteri drammatici si vedeva comparir sulla scena la bocca voraginosa del simbolico drago, trangugiatore di anime. Dante descriveva alle universe genti il regno delle tenebre, sulla cui orribile porta scolpiva:
Dal pulpito il frate, levando con l’una mano il crocifisso a testimonio delle sue parole, noverava, una per una, le torture dei maledetti caduti in signoria di Satana, e quand’egli aveva finito, l’organo cominciava a muggire, e sotto le volte profonde, nel crepuscolo delle marmoree navate, risonava un terribil canto, e narrava gli orrori della spaventosa voragine,
Ubi tenebra condensæ, |