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Ancora l'inferno 335

di noi; pregate per noi il Redentore!„ L’arcangelo dice loro: “Piangete tutti, ed io piangerò con voi, e con me piangeranno Paolo e i cori degli angeli: chi sa che Dio non v’usi misericordia.„ E i dannati gridano: “Miserere di noi, figliuolo di David!„ ed ecco scende dal cielo Cristo incoronato, e rinfaccia ai reprobi la malvagità loro, e ricorda il sangue inutilmente per essi versato. Ma Michele, e Paolo, e migliaja di migliaja di angeli, s’inginocchiano dinanzi al figliuolo di Dio, e chiedono misericordia; e Gesù, mosso a pietà, concede alle anime tutte che sono in inferno tanta grazia che abbiano requie, e sieno senza tormento alcuno, dall’ora nona del sabato all’ora prima del lunedì.

Questa, che è forse la più bella tra quante leggende divote nacquero dalla fantasia cristiana, ebbe più tardi, volta di greco in latino, e di latino in varii volgari d’Europa, grande divulgazione e celebrità, e gli è più che probabile che Dante l’abbia conosciuta e n’abbia fatto ricordo nel suo poema divino; ma il pensiero che la informa non le è così proprio che anche in più altre leggende del medio evo non si ritrovi. San