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LIBRO TERZO 113

considerare à voi; che troppo sarebbe à volerne disputare minutamente.

P.
Quanto al titolo poi del nostro libro, mi pare che voi siate mancato assai, che dove lo dovevate intitolare più tosto i libri della natura, governo, & cura de’ cavalli, & dell’arte del cavalcare, per ragionare di tutte queste cose, voi habbiate fatto tutto al contrario intitolandolo il Cavallarizzo; del quale ò non ragionate pur mai, ò pur sì poco, che non si può addurre in consequentia; & nondimeno il titolo richiederebbe altrimente; & che sia vero mirate Marco Tulio se nell’Oratore parla mai d’altro, che non sia tutto al proposito dell’oratore; & se Vergilio nel più osserva il medesimo nell’Eneida parlar medesimamente nel più delle cose che alla grandezza di Enea s’apartengano; & senza più d’altri dire venitevene al Castiglione, che ha descritto il Corteggiano, & trovarete che tutto l’intento suo è stato di non parlar nel suo libro d’altro che di questo.
C.
O non ha egli alle volte digredito assai con alcuni discorsi, li quali forse di poi sono stati tirati al proposito di quello, come si dice, con gl’argani, & attacati con la cera? Ma di poi che andate argomentando, & ingagliardendo i vostri Silogismi in modo tale contra il titolo del mio libro, io gli andarò distruggendo così pian piano, per il contrario argomentando contra di voi, che se ciò ver fosse l’Ariosto ancora devrebbe esser ripreso, che intitolando il suo libro Orlando furioso non parlò non solamente sempre d’Orlando tale, ma ne anco tanto, che non fosse poco à rispetto del parlare, che fece di Rugiero & d’altri; ma perche questo pò stare, & ben è diffeso da galanti homini, ne accade ch’io hora ve ne rendi altro raguaglio per saperlo ancora voi, pò stare anco il mio, e massime che di già vi devreste essere accorto, per quello che voi maestrevolmente usate nella vostra Musica per sonare la viola; dove prima che voi veniate à quel che già havete in animo disposto di sonare, lo andate ancora meglio disponendo con le ricercate, & di poi sonate quello che havete in animo di sonando cantare. Medesimamente lo devreste conoscere da chi fabrica, che per fare una casa, prima dispone la materia per fabricarla; & l’apparecchia, & di poi la riduce al termine, che si vede quando del tutto è fabricata.
P.
Così fece il grande fabricatore Iddio, che volendo introdurre in questa gran fabrica mondiale che noi vediamo, l’homo come hereditario & signore, prima fabricò & creò con tanto bell’ordine quanto si vede il Cielo e la terra, & tutte le altre cose.
C.
Altro tanto ne fanno i Dipintori, che prima addattano i colori & i lineamenti secondo la forma che hanno in mente della dipintura che vogliono fare, e di poi la fanno; Così gli Statuari fanno de’ marmori, li quali prima vanno disgrossando, & di poi tirando quei loro tiri di carboni quasi dipingendoli, li riducano à quella perfetta forma, che lor hanno disegnato in mente di ridurli; & però ben si dice che la forma, & il modello, & il fine è primo nell’intentione, & ultimo in essecutione; Così dunque ho fatt’io, che volendo istituire un buon Cavallarizzo