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Anno XIV. 19 Giugno 1915. Num. 25.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


L. Vitali. —Il Clero e la guerra.
Religione. —Vangelo della domenica quarta dopo la Pentecoste.

On addio ai noster soldaa (poesia). — L. Meregalli. Una benemerenza

di S. Luigi non rilevata. — Il cifrario della polizia inglese. — Il Giglio regio o Gaggiolo (poesia). — ll Comitato dell’Asito Infantile dei Ciechi. — Errata Corrige.
Beneficenza. —Per l’Asilo infantile dei Ciechi Luigi Vitali.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Il Clero e la guerra


Un fatto impressionante e della più alta importanza si avvera tutti i giorni, sotto dei nostri occhi; la partecipazione spontanea, schietta, universale, del clero alla guerra. A questa partecipazione del clero corrisponde la soddisfazione, la fiducia, la compiacenza del pubblico.

E questo fatto è tanto più eloquente in confronto di quanto avvenne nella guerra del 1866. La diffidenza del pubblico verso il clero era pur troppo universalmente accentuata, e il governo l’accentuò ancor di più col mandare molti sacerdoti a domicilio coatto.

Da che provenne così profondo e universale mutamento? Quando dalla stoffa della Chiesa venne tolto il filo di cotone del Poter temporale, che si trovava da per tutto, la Chiesa, nell’accettazione del pubblico, acquistò il cento per cento. Pio X prima, Benedetto XV poi, col non parlar più del potere temporale, nè come diritto, nè come aspirazione, operarono la prodigiosa trasfomazione. Benedetto XV poi, nell’ultima lettera al Cardinale Vannutelli, usò una frase che richiamava la fatidica frase colla quale Pio IX aveva iniziato il movimento dell’indipendenza e della libertà d’Italia. Gran Dio, benedite l’Italia, aveva detto Pio IX; la nostra diletta patria l’Italia, disse Benedetto XV.

Ora la conciliazione è fatta; anzi, più che la conciliazione, l’accordo, la fiducia, l’intimità.

Un documento è comparso in pubblico, che sorprese ed elettrizzò: la lettera che il giovane sacerdote Edoardo Gilardi, cappellano militare, scrisse dal campo a S. Em. l’Arcivescovo di Milano. Chi

non l’ha ancor letta, proverà la più grata soddisfazione nel leggerla; chi l’ha già letta, non sarà spiacente di rileggerla.

Ecco il documento portato dall’Italia. del giorno ii Giugno 1915.

Ad un gruppo di sacerdoti raccolti per la congregazione plebana, S. Eminenza il Card. Arcivescovo lesse la lettera seguente, ricevuta dal campo di battaglia:

8 giugno 1915.


«Eminenza rev.ma. — Voglia perdonare se mi permetto scriverle in matita; sotto la tenda manca proprio tutto il necessario per il più elementare scrittoio. Alla corrispondenza da campo si perdona molto.

Sono un pretino novello, uno degli ultimi ordinati, già provato con quattro giorni di combattimento. Ho fatto il mio dovere di prete e di soldato. Il comando del reggimento mi ha proposto per una medaglia al valore. Sarò forse il primo cappellano decorato in guerra.

Sapesse che cosa è una battaglia moderna! Non v’è proprio penna che la possa descrivere, nè fantasia per immaginarla. Prima del combattimento il colonnello (ora proposto generale), mi presentò alla truppa con parole calde di fede e di amor patrio. Impartii a tutto il reggimento inquadrato, dopo le dovute istruzioni, l’assoluzione in massa, giacchè non aveva potuto confessare particolarmente. Durante il combattimento ripetevo poi a gruppi l’assoluzione.

Il giorno i giugno dopo 10 ore di marcia, 4 di combattimento. Il 2, il 3 ed il 4 si è combattuto giorno e notte. Furono giorni di continuo assalto alla baionetta sotto il fuoco delle artiglierie e delle mitragliatrici, nei quali il ibersaglieri si è coperto di gloria. Come sta bene un prete in prima linea di combattimento! Incoraggiare i combattenti, confortarli coi soccorsi religiosi. Il Signore poi aiuta. Immagini che ho una scarpa da museo. Fu crivellata da mia pallottolina di shrapnel senza che mi ferisse. Merita proprio di essere appesa a qualche altare della Madonna. Ufficiali e soldati furono meravigliati come di un prodigio. Come è commovente in certi