Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Anno XIII. | 21 Febbraio 1914. | Num. 8. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
|
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
|
Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
SOMMARIO:
Educazione ed Istruzione
I santi della chiesa nel secolo XIX
Continuazione e fine del numero 7.
«E neppure il peccato ed i difetti. Affinchè nessuno disperi, causa la sua inclinazione al peccato, anche nell’epoca nostra il Signore ha condotto sulle
vette della santità tali che non sempre l’ebbero servito fedelmente. I roveti del peccato, le siepi spinose
di difetti profondamente radicati, non furono, per
gli eroi della croce, altro che sentieri adducenti alla
strada regia della luce. Essi non nacquero santi, divennero tali solo attraverso lotte e patimenti. Noi
abbiamo potuto dir poco della loro formazione profonda e della loro vita intima; tuttavia quanto si è
detto offre un raggio di luce sulle grandi battaglie
d’anima della loro vita. Gli uni ebbero a condurre
aspra guerra, contro le proprie inclinazioni naturali;
su altri al nemico infernale fu permesso di sfogare
tutta la rabbia dell’odio suo verso Dio e verso l’uomo. Ed altri ancora furono bersaglio continuo allo
scherno ed alla persecuzione da parte dei loro prossimi e spesso di tali che per prini avrebbero dovuto
loro recare aiuto, oppure si trovarono circondati da
ogni bruttura e da ogni vizio proprio dell’era moderna. Tutti però dovettero portare la croce; ma nessuno ne gettò il peso quand’esso parve troppo greve
alle loro spalle, nessuno perdette il coraggio per
quante notti nere siano calate su loro. Coll’Apostolo
si dissero: «Io tutto posso in Colui che mi conforta»; e questa fiducia irremovibile in Dio fu la sorgente fresca della indefessa loro forza operosa e della loro indomabile energia; in ciò stette il segreto della loro riuscita. Perciò rimasero un enigma agli occhi del mondo.
«Miracoli e carismi non sono necessari alla san tità personale; essi sono un dono libero di Dio. La vita di più d’un servitore del Signore fra quelli di cui abbiamo discorso non sa nulla di simili doti straordinarie di grazia. Tuttavia Iddio ha voluto dimostrare che la sua potenza taumaturga è ancora così grande come in altri tempi e che egli è ancora parimenti generoso nella distribuzione dei suoi favori. Quasi tutto quello che noi con profondo stupore ammiriamo nei santi d’una volta ci si presenta anche ora nei santi dell’epoca nostra. Fra di essi si trovano ograndi taumaturghi, grandi ascetici che in sè tutto provarono di quanto la mistica cristiana conosce; anime che già su questa terra si allietarono del commercio visibile di Dio.
«Parrebbe anzi che il Signore, di fronte al forte avanzarsi dell’incredulità, abbia voluto aumentare i segni del soprannaturale. E per non fare che una citazione: quale secolo è testimonio di avvenimenti così straordinari come quelli che vede la grotta sassosa di Lourdes?
«Non è raro leggere nei nostri avversari che ai cattolici sfugge lo spirito interiore, che presso di noi non si trova antro che cerimoniale esterno e soggezione a rigide e fredde forme dogmatiche. E’ questa appunto una di quelle asserzioni mostruose che tradiscono una completa ignoranza della vita cattolica. Già la popolazione cattolica più semplice possiede maggior calore di fede e maggior convinzione intima, e nel suo pensare, volere e sentire è maggiormente compenetffiata in modo vivo delle verità di fede che non avvenga là dove il sentimento religioso è abbandonato all’arbitrio soggettivo. Ma un simile sprofondarsi negli abissi delle verità divine, un simile convivere e consentire delle grandi opere del divino amore; quale noi vediamo nei nostri Santi, è loro affatto sconosciuto. Si tratta qui non già di impressioni sentimentali soggettive o di sogni fantastici, ma di ef-