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Anno XII. 15 Novembre 1913. Num. 46.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —La Caccia. — Il primo fondatore dei Monti di Pietà.
Religione. —Vangelo della prima domenica d’Avvento.
Alla Protezione della giovane. — Ammissione all’Asilo Infantile dei Ciechi.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Piccola posta. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Lettere dall’Inghilterra

LA CACCIA



Ricorderete, senza dubbio, quelle stampe caratteristiche che, per oltre un secolo, attraversando la Manica, hanno invaso il Continente e che si vedono ancora su le pareti di qualche vecchia casa di campagna o di qualche salotto provinciale. Sopra il verde chiaro dei prati sullo sfondo delle colline a curve eguali, si staccano, quasi in rilievo, i cavalli oscuri, gli abiti rossi dei cavalieri, le mute dei cani macchiati In un angolo del quadro si profila una siepe scheletrica, ma non un albero rompe la monotonia del paesaggio. I cavalli, impazienti del salto, hanno le forme snelle e pure dei loro consanguinei che, alla stessa epoca, popolavano altre stampe inspirate ai primi trionfi inglesi nelle gare ippiche. E’ la solita scena di caccia che si incontra in ogni volume delle edizioni «TauchnitzQ tra una dissertazione religiosa e filosofica sul pesimismo o il racconto della perplessità di due fidanzati che::cn mostrano alcun desiderio importuno d’affrettare la conclusione del libro. I romanzi che acompagnano nelle lunghe peregrinazioni le giovani e le vecchie zitelle inglesi, ricorrono volontieri alla solita scena venatoria, perché ne conoscono da molto tempo l’effetto su l’animo delle lettrici e speciamente su l’animo di quelle che debbono accontentarsi delle soddisfazioni della fantasia. La
caccia inglese è ancor oggi la stessa caccia delle stampe e dei romanzi. Il verde del paesaggio, anche dopo la fugace canicola, è tenero e intenso: ha la fallace freschezza di un volto che non porti traccie di roventi passioni nè di grandi dolori. Le comitive equestri attraversano al galoppo le ampie praterie, superano al salto le magre siepi e i modesti rigagnoli, con gli abiti e le foggie, lievemente ringiovanite, dei secoli scorsi.

Il comune mortale che, con la debita licenza e col fucile ad armacollo, esca a girovagare per le campagne pieno di micidiali propositi, lasciandosi guidare a caso dal sentiero e dal cane, è ignoto in Inghilterra; i cittadini devoti di S. Uberto che, alla domenica, o, per meglio dire, nel pomeriggio del sabato, vogliano concedersi qualche modesto sfogo venatorio, sono costretti ad appigliarsi alle tranquille innocue... canne da pesca.

La ragione principale di questa come di molte altre cose in Inghilterra, è puramente politica. Se qualche pacifico borghese, che non possiede nè castelli nè parchi, nè ha modo di farvisi invitare, si duole di non poter emulare le glorie di Nembrod, deve prendersela anzitutto con la storia patria. Se l’Inghilterra avesse avuto una buona rivoluzione, a quest’ora anche la caccia sarebbe libero patrimonio di ogni onesto cittadino.

Vi fu, è vero, anche in Inghilterra una rivoluzione che fece persino cadere su di una piazza pubblica molto tempo prima che in Francia, una testa regale; ma Crowell seppe dirigerla in modo che il buon pubblico potè e può ancora oggi considerare come una specie di rivoluzione bizantina. Le onde, che da oltre un secolo hanno sconvolto l’Europa, si sono infrante impotenti contro gli scogli del tradizionalismo britannico. I maggioraschi e i diritti di primogenitura vi si ergono tuttora come incrollabili rocche: la terra non vi è sminuzzata dalle divisioni ereditarie e la selvaggina erra, a sua volta, liberamente per entro i grandi fondi gentilizi, sicura di non cadere sotto gli ignobili colpi del primo venuto; essa è, per cosi, dire, immunizzata legalmente contro il terrore democratico.

Veramente, a rigor di termini, non si potrebbe