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Anno XII. 12 Aprile 1913. Num. 15.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Emilio Boutroux. — In cerca di lavoro (continuazione del numero precedente).
Religione. —Vangelo della terza domenica dopo Pasqua.
Necrologia Cav. Rag. Eugenio Lissoni.
S. E il Vescovo di Chiavari a S. M. la Regina Madre — Maggio — Fiera di Beneficenza.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi — Opera Pia Catena.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


EMILIO BOUTROUX



Coll’ultima lettura di sabato scorso. Emilio Boutroux ha voluto conchiudere il breve e sostanzioso ciclo delle conferenze volte ad illustrare alcune fra le principali posizioni vicendevoli della religione e del pensiero moderno. Una trama unitaria ha, però pervaso, rigorosamente, quella che contrappone ad ogni qualsiasi ricerca di valori religiosi, la pregiudiziale severa della assoluta sufficienza delle certezze delle scienze sperimentali, la assoluta necessità, cioè della natura bruta e quindi anche della natura umana che in essa intieramente si risolve e si attua. Il Boutroux ha designato nel laicismo e nella scientismo le espressioni rispettivamente pratiche e teoriche del dogmatismo della natura e della scienza: e queste espressioni ha ripetutamente, ha acutamente disanimate, mostrando tutta la vacuità funesta delle pregiudiziali di esse: e nella critica inesorabile ed arguta, la dialettica elegantissima dello studioso insigne si è addimostrata esperta di tutte le peculiari originalità del pensiero e del temperamento di lui.

Porre, la tesi della necessità della natura e della scienza — tesi che è, del resto, il caposaldo di tutte le forme del positivismo dommatico — significava asserire, direttamente, l’antitesi della contingenza
della natura e della scienza, significava, cioè, riaffermare, ancora una volta, sinteticamente, i sommicapi di quella filosofia della contingenza della quale il Boutroux s’è affermato, validamente, fra gli studiosi contemporanei, il primo e più efficace maestro.

Filosofia eminentemente critica capace di esercitare la sottile e robusta tempra analitica di uno scrutatore di cose e di anime, qual’è Emilio Boutroux — pronta alla inesorabile logica di tutte le demolizioni ma altrettanto incerta e nuancée nei tentativi della sintesi positiva e ricostruttrice.

D’altra parte — ed è dovere di stretta giustizia rilevarlo, per noi sopratutto che, iniziando il resoconto di queste conferenze, non esitammo ad esprimere la pregiudiziale incondizionata di eventuali riserve — d’altra parte, il Boutroux — con un senso di signorile temperanza della quale gli va data gran lode — si è astenuto dal profilare delle posizioni ricostruttive nelle quali non avrebbe ritrovato più, come nelle critiche recise, l’adesione dei credenti in una rivelazione positiva, da fede e da ragione, congiuntamente, accettata. E nella critica della certezza scientifica — che forma il nucleo più originale del pensiero di lui — egli si è studiato, evidentemente, di rifuggire dalle conclusioni di quei certi filosofi che dalla relatività del sapere scientifico indussero l’assoluta inefficacia razionale di esso, abbattendo così, insieme collo scientismo, la dignità valore della ragione umana. Nella terza stessa e conferenza ha, anzi, combattuto, con una eccezionale efficacia, le pretese di un prammatismo che profana — in luogo di illuminare — la dignità della religione ed ha tracciato i prolegomeni critici della fede: ha prospettato le esigenze fondamentali — tanto intellettuali, si noti bene, quanto morali — alle quali deve rispondere la religione e fissando i termini di tutte le altre soluzioni.