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Anno XI. Sabato, 24 Agosto 1912. Num. 34.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —Sac. A. Pecoroni, I restauri della chiesa di S. Pietro in Gessate — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Religione. —B. R. Vangelo della domenica tredicesima dopo Pentecoste.
Necrologio. —L. V., Don Pietro Talamoni.
Educazione ed Istruzione. —L’A., La massoneria e l’esercito — Pasquale Parisi, Dal fasto della scena alla realtà della vita — Carlo Veneziani, «Molle Tarentum»... Samarita, Come ti chiami? (versi).
Notiziario. —Diario.

Beneficenza


I restauri della Chiesa
di San Pietro in Gessate

IN MILANO


Passando davanti a questa Chiesa oggi bisogna fermarsi a ammirare con occhio di compiacenza i restauri compiuti sulla fronte che guarda verso il Corso di P. Vittoria. Iniziati nel marzo 1911, dovevano essere condotti a termine entro l’ottobre dell’anno volgente, anche per andare in possesso del legato di circa L. 3000 destinato con munifica generosità dal compianto Signor Luigi Belloni, Capomastro di P. Vittoria.

L’antica fronte è stata rifatta nel suo aspetto primitivo, col rosone centrale, con finestre a sesto acuto sui fianchi, con gli occhi circolari nelle pendenze del tetto ornato con graziosi pinnacoli a cono terminali: presto verrà condotto a termine anche l’unico portale d’ingresso che verrà a sostituire le tre porte di stile barocco.

Il restauro della fronte ha messo in evidenza la necessità di restaurare altre parti pregievoli del Monumento, come il fianco verso Via Chiossetto che reclamava lavori urgenti di conservazione ed intorno al quale già furono innalzati i ponti; così che si nutre speranza di vedere presto ridonata a Milano nelle sue forme originarie la semplice e bella Chiesa dalle cornici a dentelli, dalle modanature in terra cotta rilevate sulla muratura in laterizzi, dalle fascie bianche profilate in rosso.

L’Ill. Arch. cav. Diego Brioschi, autore del progetto di restauro, con pieno diritto si può compiacere del suo lavoro. Il Comitato costituito dalla Letteraria fin dal
1908, procurò i mezzi per l’attuazione, si è reso veraniente benemerito presso tutta la cittadinanza e in special modo presso gli abitanti di Porta Vittoria.

Per l’esterno ha provveduto e provvederà ancora il Comitato stesso, formato l’anno passato, promotrice della pesca e del banco di beneficenza «pro» San Pietro in Gessate. Per l’interno qualche amico dell’arte ha pensato di cancellare l’onta delle imbiancature e delle manomissioni offrendo spontaneamente i mezzi.

Fu primo il nob. Guido Cagnola il quale a proprie spese qualche anno fa, fece ricercare e rimettere in luce i dipinti dei due Bernardini nell’ultima cappella a sinistra di chi entra in Chiesa: la cappella detta del Grifo perchè conserva la sepoltura di Ambrogio Griffi Prot. A., morto nel 1493 e pel quale il Solari scolpì quella statua tombale che si vede distesa sul pavimento e che sarà presto rimessa in onore per cura della R. Soprintendenza ai Monumenti di Lombardia.

Ora è la nobile munificenza del Sen. Beltrami che viene a sottrarre dall’oblio e dallo sfacelo pregievoli dipinti in altra delle cappelle, quella più vicina alla sopra accennata, detta di San Michele per un quadro che ivi si venerava. Da qualche tempo il Beltrami diede incarico al pittore Silvestri di ricercare e mettere in vista a sue spese i freschi di questa cappella che appariva tutta bianca per effetto di tre strati di latte di calce scioccamente dati sopra le pitture murali. Il Silvestri con mano esperta e paziente lavoro ha tolto lo sfregio dell’imbianchino rilevando ciò che resta degli antichi freschi del Butinone e dello Zenale, o come pensa il Silvestri di Giovanni Donati da Montorfano. Tali freschi rappresentano episodi della vita di S. Giovanni Battista: la nascita, il battesimo, il banchetto di Erode, la decollazione. La volta è dipinta in rosso violaceo su cui spiccano vaghe teste di Angeli circondate ciascuna da sei ali candide e con raggera d’oro.

Le pareti di sinistra e di destra erano divise in quattro scomparti: in quella da sinistra si rilevano benissimo i singoli episodi: in quella di destra invece il muro fu scalpellato per fissarvi una grande lapide e così delle pitture non si vedono che pochi resti di figure. Ma in questi resti quanta grazia, quanta forza espressiva, quanta dolcezza in quei volti! Sovra l’altare era dipinto un Padre Eterno in gloria, dalla testa bellissima,