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il mistero del poeta 329

teratura tedesca sulla inglese, mentre suo marito, più giovane, più vivace, e meno colto di lei, andava e veniva dalla birra a questo o a quel punto di vista, arrabbiandosi di non poter discernere all’orizzonte la cattedrale di Spira.

— Si capisce — diss’ella ridendo — che Lei ammiri tanto tutto quello ch’è inglese, ma si provi d’esser sincero, se lo può! Mi dica se, come artista, preferisce la donna nella nostra letteratura o nella inglese; mi dica se le donne di Goethe non sono più vere delle stesse donne di Shakespeare!

— Oh! — fece Violet come se non potesse prestar fede a’ suoi orecchi.

— Ma sì! — riprese la signora Emma. — Più vere! Io credo che nessun poeta abbia creato donne così vere come Goethe, ed essendo tanto vere così care e graziose. Le donne di Shakespeare sono tutte un poco del paese dei sogni; le cattive sono mostri orrendi, e le buone, scusa, cara Violet, mi parvero sempre un po’ sciocchine.

— Già — replicai scherzando — Desdemona, Miranda, Giulietta, Jessica erano disgraziate Wälsche che non avevano studiato a Nymphenburg,