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66 | Matteo Bandello |
V. 7. Disse sdegnata. Per la prima volta la figura morale della Mencia, ci si delinea: e in atto di respingere l’Amore, cioè l’amore del poeta. Ella è ritrosa e fiera; e, di botto, al non usato ardore, si ribella.
V. 14. Le mamme, il petto donde l’amore dedusse il vital nutrimento. Lieve, e già vedemmo (cfr. v. 1, son. V) infrequente particolare realistico.
XI.
La Mencia disarma Amore. Episodio simbolico che dà risalto alla già osservata di lei ritrosia ad amare. Il sonetto va messo in relazione con il son. X e tenuto come schietto esempio di imitazione petrarchesca.
Quella che sola al mondo è vera Donna,
Di cui più caro pegno Amor non have,
Nel giardin stando al venticel soave
D’un verde lauro si facea colonna.4
Amor, ch’a trar suoi strali non assonna,
Ma che dinanzi a lei tremando pave,
L’arco scoccando poderoso, e grave
Ferille il grembo dell’aurata gonna. 8
Ella sdegnata disse: invano invano
Ti sforzi nudo Arcier, e poi legollo
D’un dolce sguardo altieramente umano. 11
L’arme levolli, e l’ali, e andar lasciollo,
Onde per segno porta l’arco in mano,
Le piume in capo, e la faretra al collo. 14
V. 1. Cfr. Petrarca, Canz., CXXVI, v. 3: «Pose colei che sola a me par donna» dove donna, lat. domina, che esercita signoria.
V. 2. have, ha. Questa e due delle rime seguenti soave e grave ricorrono in Petrarca, Canzone CV.
Inoltre, questo secondo verso poi appare ricavato dal congedo: