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272 | Matteo Bandello |
L’alto suo seggio sovra questo vaso,
Che cinge il laco, ed il palazzo intorno
Elesse invitto Re per suo soggiorno
8Qual luogo, che non teme sorte, o caso.
A questo sol si mosse per mostrarti,
Che ’n tutto al tuo valor adesso ei cede,
11Come a chi merta il primo in terra onore.
Se di se stesso adunque fatti erede,
Discaccia arditamente chi turbarti
14Il regno cerca, che sarai vittore.
V. 3. Costruisci: Alcide, cioè Ercole, fece il mondo adorno, e cioè bello e tranquillo, dopo ch’ebbe nello spazio di tempo anzi detto, uccisi i mostri.
V. 4. È il petrarchesco: «Torno stanco di viver, non che sazio», Canz., CCCLXIII.
V. 5. Vaso, conca. Ercole, fatto statua, adorna il parco reale.
V. 9. Si mosse. Ercole, solo per mostrare che è inferiore a te.
V. 12. Fatti, ti fa.
CXCV.
Sonetto, come il precedente, in lode di Francesco I.
Per l’alto impero della gran Matrigna
Discese Alcide alli Tartarei chiostri,
Cacciò del mondo tanti crudi mostri
4Quanti n’avea la terra aspra e maligna.
Giunto qui con la destra ancor sanguigna,
Vuoi tu Giunone disse: ch’io dimostri
La forza? qui non fanno i ferri nostri
8Tra gente sì cortese e sì benigna.
Qui dunque ancora la mia stanza fia,
Quando di Franza il Re Francesco primo
11Di marmo il fonte adornerà con arte.