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Il Canzoniere | 265 |
8Sembra al fuggir la rossa un lieve vento.
Fugge il diletto, caro, e bianco toro
Di quel d’Europa assai più vago e bello,
11E di star stella in ciel più degno assai.
Così piangeva sotto un verde alloro
Assiso Delio in riva d’un ruscello,
14E ’l vento ne portava i duri lai.
Vv. 4-8. La vacca bianca, la bionda, la nera, la rossa, tutte fuggono, e similmente fugge il toro.
V. 10. Europa che fu rapita da Zeus in forma di Toro.
Vv. 12-14. Agile terzina variante dell’altra: «Così cantava sotto un verde alloro» ecc., del son. CLXXII.
CXCI.
Lamento d’una madre che — a Pandino — ha perduto un pargoletto figlio, caduto da alte scale.
Chi sia costei, sfugge alla nostra indagine.
Canzone.
Nelle fiorite piagge, e fertil piano
D’ombrose selve, e folti boschi pieno,
Che la bell’Adda press’Insubria bagna,
Pan Dio d’Arcadia venne, poi che invano
5Seguì Siringa che d’Amor il seno
Superba, e ritrosetta discompagna.
E ’n la ricca campagna
D’antiche querele in mezz’ai santi orrori
L’albergo elesse, e eterno nome diede
10Al bel Pandino erede
Oggi di più felici e veri onori,
Di virtù nido, e seggio a’ casti Amori.
Quivi la bella e gloriosa Donna
Ch’a’ nostri giorni di virtute e grazia,