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Il Canzoniere 221

     Ch’ivi (mercè del ciel) sendo presente
     4Amor scherzante vidi starle intorno.
Ch’or sul bel viso, ed or sul petto adorno,
     Ed ora sulle spalle dolcemente
     D’or terso bionde fila assai sovente
     8Spargendo rivolgeva attorno attorno.
Ma come fu svegliata, e lo splendore
     Di que’ begli occhi apparve, i’ vidi allora,
     11Che dentro a quei sedeva armato Amore.
E vidi in un momento uscirne fora
     Ardenti strali, ch’ogni saldo core
     14Pon far di fuoco, e far di ghiaccio ognora.


V. 1. Da, in sul mezzo dì.

V. 2. Sì soavemente, in atto sì soave.

V. 11. Concetto già esposto, cfr. son. IV, vv. 5-6.


CLVI.

Canta il viso paradisiaco della Mencia: in esso si specchia e si esalta.
        Canzone.


In quel bel viso dove impresse Amore
     Quanta mai fosse con bellezza grazia,
     Il mio pensier sì dolcemente spazia,
     Che giorno, e notte vi son sempre intento.
     5Nè punto l’alma di pensar si sazia
     L’alte bellezze e quel divin valore,
     L’onesta leggiadria con lo splendore,
     Ch’ogn’altro fuoco dentro al cor m’ha spento.
     E sono a ciò pensando sì contento.
     10Che tutto ’l resto senza fin m’annoia: