Pagina:Il Canzoniere di Matteo Bandello.djvu/206


Il Canzoniere 203

     11E stansi i pesci con tranquilla pace.
Felice avventuroso e bel terreno
     U’ corre il Mencio, e dove sempre mai
     14Sì bella Donna il cor m’incende e sface.


V. 2. Cacciando, scacciando. Il Bandello per dare l’idea della bellezza della Mencia si vale qui (e già l’avvertimmo per altri concetti) a profusione del sostantivo e dell’aggettivo bello; bella Aurora; che si chiaman belle; Madonna bella; begli occhi; bel terreno; bella Donna. — Minute stelle, cfr. Petrarca, Canzoniere, son. XXII, v. 13: «E ’l giorno andrà pien di minute stelle».

V. 7. Dolce rinnovelle, dolcemente rinnovi.

V. 8. Verso che già ritrovammo analogo; cfr. son. XCIV, v. 4.

V. 10. L’erba rinverde, ecc. Cfr. son. XLIX, v. 14, Canzoniere, CII, vv. 97 sgg.

V. 11. I pesci per natura irrequieti e mobilissimi, se ne stan tranquilli, pacifici quasi mutando lor natura. Cfr. Canzone, CII, vv. 77-78.


CXLII.

Beve licor d’amore, che agisce su di lui come il magico filtro delle leggende antiche; e la bevanda maravigliosa gli è porta dalla Mencia.

Con quella bianca man, ch’avorio schietto
     E pura neve vince di candore,
     Femmi gustar Madonna quel liquore,
     4Ch’allegra il cor da gravi affanni astretto.
Freddo mi parve al gusto, ma nel petto
     Subito accese sì cocente ardore,
     Che ’n un momento m’arse dentro e fore,
     8Come tra vive fiamme solfo eletto.
Rise Madonna allor con tanta gioia
     Del fiero incendio mio, del mio martìre,