[mie] composizioni così latine come volgari, in verso e in prosa», che durante il sacco di Milano «da un amico [mio] furono salvate» (II-36), potè recuperarne «alcuni fragmenti» (II-11). E proprio questo titolo: Alcuni Fragmenti delle Rime del Bandello — che è perfettamente il medesimo usato dal Petrarca per il Canzoniere1 — egli inscrisse in fronte alla raccolta di quelle che dalla «diruba degli Spagnuoli» gli erano rimaste. Questo fece il giorno in cui, nella primavera del 1544, fu a ciò persuaso dalla affettuosa insistenza di Paolo Battista Fregoso, reduce da Parigi e ospite, ad Agen, della signora Costanza. Scrisse egli allora una canzone — quella con cui si apre il Canzoniere — in lode di Margherita di Francia, figliuola del Cristianissimo re Francesco I, e «acciocchè essa canzone — spiega il Bandello — non venisse sola, esso signor Paolo Battista, mi astrinse di aggiungerle qualche mia rima»2; in realtà vi aggiunge tutte o quasi le sue rime che si ritrova sottomano, un intero codice, che comprende più di duecento componimenti3.
- ↑ Di esso seguiamo il testo, cit., procurato dal Carducci e Ferrari, nella prefazione del quale a proposito dell’«originale intero e compiuto» delle Rime, e cioè del «manoscritto vaticano latino 3195» sta scritto: «La intitolazione è: Francisci Petrarchæ laureati poetæ Rerum vulgarium fragmenta, dove è da avvertire che fragmenta non significa pezzi di poesia, non più intera, ma rime sparse» (p. xi).
- ↑ Queste e le altre citate subito dopo, sono parole sue, della dedica a Margherita di Francia (vedila qui a p. 43 sgg).
- ↑ Esattamente 205. E cioè: sonetti 162, canzoni 15, ballate 14, madrigali 10, sestine 4. Il Costa non distingue che sonetti e canzoni, comprendendo, anzi confondendo sotto questa generica denominazione, le altre varietà metriche sopradesignate. Non computati i due componimenti di incerta attribuzione, il numero delle rime bandelliane sale a 233 aggiuntivi cioè i 28 componimenti delle Rime estravaganti, precisamente sonetti 20, canzone 1, madrigali 4, sestine 3.