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156 | Matteo Bandello |
XCIX.
Centone dei sonetti precedenti. La Mencia, superiore a tutte le donne antiche e moderne sarebbe degna del canto di Omero e di Virgilio.
Se mai si vide Amor fra l’erbe e fiori,
Fra bei boschetti, e per campagne apriche,
O s’ebbe mai cittadi o ville amiche,
4Spargendo d’ogn’intorno i sacri ardori;
Se donna mai mertò li primi onori
Tra le più saggie ognor, e più pudiche
Di queste nostre, oppur di quelle antiche,
8Ch’ancor il mondo come santa onori,
Oggi il riposto e fortunato nido
Del dotto e chiaro Mencio è quel sol loco,
11Ch’alberga Amor ed ogni grazia seco.
E questa ch’arde il ghiaccio e agghiaccia il fuoco
È quella Donna di famoso grido
14Del latin degna, e del Poeta greco.
Vv. 6-8. Pudica e santa, è la Mencia.
V. 10. Dotto e chiaro per fama, è il Mencio, e cioè Mantova patria di Virgilio.
V. 12. Solita forma antitetica, spinta però questa volta al grottesco: altro esempio di antecedenze marinistiche.
V. 14. Poeta, per antonomasia, e cioè Virgilio e Omero; che quello, per il Bandello, preceda questo, già si vide; al son. LXXXII, v. 4, lo dice: «Che tra poeti fu il poeta vero».