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314 parte seconda

Intorno poi a’ nomi di Khiu e Ni, che furono dati a Confucio, la leggenda racconta, che Wei-tsai domandò al vecchio consorte il permesso di fare un pellegrinaggio al colle (khiu) chiamato Ni,1 per raccomandarsi al Genio di quel luogo, che le desse un figliuolo maschio; e infatti dopo nove mesi da che s’era allontanata dalla casa maritale, partorì per intercessione di quello Spirito un fanciullo, a cui fu imposto il nome di Khiu Cung-ni, che in italiano suonerebbe presso a poco: «Ni il secondogenito detto Collina».2 Ma i più, per togliere ogni cagione di men che onesto pensiero sul conto della madre del filosofo, dicono che il pellegrinaggio al monte


    anche da alcuni storici. La Cronica di Lu narra la cosa come appresso: «In questa primavera, mentre si cacciava a occidente in luogo detto Ta-yeh (nome d’una palude), un uomo chiamato Tsu-shang, cocchiere di Shuh-sun, prese un Khi-lin. Pensando che fosse un animale di cattivo augurio lo dette al guardaboschi. Confucio, vistolo, esclamò: Egli è un Lin, e presolo seco lo condusse alla capitale». Chun-thsiu, xii, xiv, 1. — Altrove si trova che Confucio, addolorato per veder comparire quest’animale in tempo di calamità, quale era quello; e inoltre per non averlo altri conosciuto, e anzi fattogli oltraggio come a bestia di cattivo augurio, esclamasse piangendo: oimè, la mia dottrina è irremissibilmente perduta!

  1. Questo colle detto anche Ni-shan o monte Ni, è nel Kiu-fu hsien, in sui confini di due hsien, quelli di Sse-shui e di Tseu, nella provincia di Shang-tung. — Si è veduto, nell’altro capitolo, che nell’antico culto cinese entravano anche i Genii delle montagne. Vedi pag. 265.
  2. Si è detto che Khung Shu-liang-hsi ebbe già un figliuolo da una sua concubina, al quale fu dato il nome di Khung Mêng-pi; e siccome in Cina i figliuoli d’uno stesso padre, da qualunque donna vengano, hanno gli stessi diritti civili dei figliuoli che nascono dalle altre mogli così dette legittime, Confucio è chiamato, come era infatti, secondogenito.