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PREFAZIONE | XVII |
pilla acuta e con niente scevra da pregiudizi la poesia ellenistica, vi cerca invano i segni onde fu grande la poesia classica. La spontaneità, la schiettezza, la luce, la libertà, la fantasia, la virtú plastica, l’ampiezza di linea, la musicalità profonda, l’aderenza vera alla realtà, e insieme il perenne battito d’ala verso l’azzurro: tutte queste mirabili doti sono sparite, come per malefico sortilegio.
Ma — obietterà qualcuno dei sullodati simpatizzanti — altre doti vi brillano, che non erano cosí sviluppate nella poesia classica. Verbigrazia, la passione. E poi, il sentimento dell’amore. E poi, il sentimento della natura. E poi, la squisitezza formale.
Già. Si dice e si ripete sempre cosí, perché una volta è stato detto cosí, e perché, fissandosi specialmente alle arti figurative, e rilevandone certe innegabili analogie con l’arte della parola, a questa, troppo facilmente, furono estese conclusioni che solo nei riguardi di quelle erano pienamente legittime.
Ma veniamo alla prova dei fatti. Dov’è questa gran passione d’amore? In Ermesianatte, forse, in Alessandro Etolo, in Fanocle? Amore, senza dubbio, ce n’è, a sacca, a moggia, a carrettate. Ma trattato come una specialità erudita, la mitologia, che so, la sfragistica, la paleografia. Si può immaginare cosa piú tigliosa, piú coriacea, piú cartapesta, delle storielle d’amore che questi tre, oh Dio! poeti travasano dai manualetti mitologici nei loro distici lindi e lucidati con la pietra pomice? Che cosa obiettate? L’«Aconzio e Cidippa» del maestro dei maestri Callimaco, testé felicemente recuperata? Ma dove trovare cosa piú beatamente ebete di quella frigida storiella lardellata di reminiscenze mitologiche e di ghiotte curiosità geografiche, genealogiche, o comunque erudite? O forse v’inteneriscono gli epigrammi di Asclepiade? Recentemente fu enunciata la «teoria» che questo poeta, famoso anche ai dí nostri, per aver dato il nome ad un metro che era già conosciutissimo e praticatissimo ai tempi di Saffo, nelle composizioni perdute dové esser grande. Ci fi-