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DISCORSI DELLA CORONA
I lettori troveranno qui appresso fedelmente raccolte le nobili e patriottiche espressioni dirette dai tre ultimi Re di Casa Savoia ai rappresentanti del Piemonte e d’Italia.
Tali discorsi rappresentano la sintesi di un trentennio di vita italiana.
La prima voce voce di speranza e di ardore, ed esce dal petto magnanimo di Carlo Alberto che la fa echeggiare in Parlamento per bocca suo augusto cugino il principe Eugenio di Carignano.
I pericoli della guerra hanno chiamato il Monarca su! campo; ed allorchè la fortuna delle armi torse la faccia dagli eserciti subalpini ed Oporto ospitò esule ed abdicatario il largitore dello Statuto, Vittorio Emanuele, continuatorc del titolo e della missione patema, parlò il linguaggio dell’onesto e del valoroso al cospetto dei rappresentanti legittimi del paese.
Le sue parole furono prima rispondenti alla gravezza dei patiti disagi; mna poi, sanate man mano le piaghe e rinfrancati gli animi, tuonarono il nome del diritto d’Italia, della quale raccolsero i gridi inenarrabili di dolore. Al gemito degli sconfitti successe l’inno dei vincitori, e Italia fu libera ed una dall’Alpi all’estremo lido della Sicilia.
I discorsi del Re Vittorio comprendono tutta l’epopea italiana: il suo successore e primogenito Umberto non poteva che giurare dì mantenere e consolidare l’opera del Gran Padre consacrandosi tutto all’affetto ed alla prosperità nazionale.
Ecco in breve quello che esprimono 1 discorsi della Corona che senza ulteriore indugio qui si trascrivono.