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| 336 | I Nibelunghi |
A’ buoni cavalieri incominciava
Cotesto annunzio a dispiacer. Diceano
Ei tutti insieme: Or sì, che possiam noi
Questo affermar che ci accadde rancura
100Di tutt’altre più grave, or che restarvi
Qui disïate coi nemici nostri.
Nessun gucrrier per tanto affanno mai
Di re alle corti vïaggiò! — Partirvi,
A Dio fidati e senza affanno o cura,
105Voi sì potete. Buona scorta intanto
Di qui vi si darà fino alla terra
Di Sigemundo, e sì farò che altrui
Ben vi protegga. Accomandato a voi,
Per vostra grazia, o nobili guerrieri,
110È il mio caro bambino. — Allor che udiro
Ch’ella andar non volea, piansero tutti
per i Tedeschi, ma dalla gente che ha sensi umani, come può approvarsi che Kriemhilde dica di non avere in Niderland alcun congiunto, mentre vi ha un figlio, che essa dimentica molto facilmente? — Vedi l’Introduzione al Poema.
