Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 15 — |
Per tornare alla chiesa di S. Leonardo dirò come la sia una delle più antiche parrocchie de’ suburbii. Attualmente dell’antica costruzione non si conosce più nulla, perchè i restauri, più o meno barbari, hanno dato a quella chiesa un aspetto meschino e affatto moderno. Due cose vanno notate però in S. Leonardo; le pitture della tribuna che sono di Cosimo Ulivelli ed un magnifico ambone. Difficile è il dire l’antichità di questo ambone che all’epoca della distruzione di Fiesole fu da cotesta città trasportato in San Piero Scheraggio3.
Quando si costruì la fabbrica degli Ufizii cotesta chiesa che occupava una parte di cotesto spazio fu soppressa ed il celebre ambone fu regalato alla parrocchia di S. Leonardo. Esso è di pietra formato di sei quadrati con bassirilievi rozzamente scolpiti, ed è un prezioso ricordo artistico dell’architettura etrusco-romana.
Terminata questa piccola digressione torniamo fino all’incontro del viale, traversiamolo e andiamo su per la strada piuttosto ripida che conduce al Pian di Giullari.
Passata la villa Capacci si trova sulla destra una casa campestre detta Le Quattro Capanne che appartenne essa pure a’ Barbadori. In vetta alla salita, proprio all’incontro della strada del Poggio, sono le due grandiose ville Bartolommei e Capponi. La piazzetta sopra a coteste ville che è il luogo di ritrovo dei villeggianti si disse fino da antico Volsamminiato. L’attual villa Barbensi fu uno dei possessi che la famiglia Lanfredini ebbe su quei colli, e tuttora sulla facciata se ne vede lo stemma. L’altra villa che ha tutte le tracce d’antichità appartenne a’ Rinuccini.