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(2) I colli, oggi traversati dal superbo viale, per la loro posizione che domina la città, erano stati occupati fino dall’ottobre del 1529 dalle milizie imperiali, che venivano ad assediar Firenze, e nelle antiche e comode ville che la rendevan bella, stabilirono il loro quartiere i comandanti di quell’accozzaglia di gente di tutte le nazioni, che alloggiava o nelle case dei contadini o sotto le tende.

Alla villa Baroncelli, oggi del Poggio Imperiale, stava un capitano spagnuolo; alla Luna, oggi villa Morelli, stava il capitano Valerio Orsini; al Barduccio, ch’era in faccia, Pirro Colonna; verso S. Leonardo in una villa vicino alla chiesa aveva stanza il marchese Del Guasto, in memoria del quale la villa si chiama tuttora Il Guasto; all’antica villa Taddei era il duca di Melfi; a Volsanminiato stavano Baccio Valori ed il Berlinghieri; alla Torre del Gallo il conte di San Secondo; al Pian di Giullari, e precisamente nella villa Guicciardini, il duca di Oranges che vi teneva il quartier generate; alla Piazzola degli Unganelli il Vitelli; alla villa Guicciardini, sul colle di Montici, Sciarra Colonna, il Cagnaccio, il Castaldo e monsignor d’Ascalino; a Rusciano il Savello; a S. Matteo i capitani de’ lanzi o tedeschi.

Di questi accampamenti parla del resto con sufficiente chiarezza e latitudine il nostro Varchi nelle sue Storie fiorentine.

I bastioni più forti dei nemici erano postati alla Luna ed a Volsanminiato per batter Belvedere, a Giramonte per batter la città e S. Miniato, al Pian di Giullari accanto al quartier generale ed alla chiesa di S. Margherita a Montici per batter S. Miniato, a Rusciano per batter Porta a S. Niccolò.

Ecco quali fra i luoghi accennati nella presente descrizione ricordano le fasi di quel terribile assedio che fu causa della caduta della repubblica fiorentina.


(3) La chiesa di San Piero Scheraggio fu delle più antiche di Firenze ed ebbe quel nome, secondo l’opinione della mag-