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148 | Brani di vita |
Cerbero si rasserenò. Alzò il dito segnando l’architrave e disse:
— Guardi!
Sulla porta era la stella dell’Unione. Mi levai il cappello ed il vecchio rassicurato da quell’atto, proseguì:
— Ah, vede il santo segno? Lo scellerato Touring pensa agli alberghi, ai caffè, ai riparatori, alle cose del corpo insomma, ma noi pensiamo anche a quelle dell’anima. Questa è chiesa unionista, caro signore, esclusivamente unionista. Io e tutti quanti qui, siamo soci individuali. Unum ovile et unus pastor!
Chi avrebbe ricordato questo magnifico tempio se l’Unione non avesse fatto la Guida? Ma se mi capita sotto le ugne un socio del Touring!
S’interruppe. Strinse i pugni e indovinai che nel suo cervello si scatenava una tempesta d’odio, una bufera di vendetta; ma chinando gli occhi si vide brillare sul petto la stellina dell’Unione e si rasserenò. Ave maris stella e la burrasca si chetò subito. Che miracoli opera la fede!
La chiesa è vasta e può contenere benissimo tutti i soci dell’Unione, ma la sua oscurità ricorda un poco il Regolamento delle Corse. Ci sono molte crepe e, qua e là, qualche puntello che non rassicura sulla stabilità dell’edifizio. Tutto va infradiciando per vecchiaia e i restauri, fatti in furia dove il restauro era più urgente, sono già verdi per le muffe e scrostati. Sembrano cose fatte per forza e per dispetto senza un concetto direttivo, come empiastri messi alla meglio dove la piaga appare più pericolosa, e perchè lo stucco simuli il marmo e la