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gratificato, poichè ebbe udito il bando del console Opimio il quale prometteva tanto oro quanto pesava la testa di Gracco a cui lo riportasse, lo decapitò: nè qui rimase; foratogli il cranio ne cavò fuori il cervello sostituendovi piombo, perchè nella stadera maggiormente gravitasse il capo dell’amico benefattore, vincendo così con la immane gratitudine di anima plebea la efferatezza dell’odio patrizio non placabile mai492.

Circa amor coniugale io già non credo, che presumano gli uomini allegare lo esempio delle femmine indiane, le quali chiamavano suttie, però che di certa scienza io mi sappia com’elleno gittando nelle fiamme avvampanti il corpo del marito fossero mosse da errore, da ebbrezza o da paura, mentre la cagione vera di cotesti sacrifici stava negli spessi avvelenamenti operati dalle femmine indiane cupide di nuove nozze, per la quale cosa non sapendo i coniugi come schermirsi, ordinarono per legge che con essi morti avessero ad ardere le mogli vive. Però di tali abbominazioni andava ignaro lo Scimmiotto conservato nel Museo del Giardino delle Piante a Parigi, che si lasciò morire d’inedia, quando gli astri tiranni congiurati con le barbare stelle dello abate Metastasio gl’involarono la Scimmia compagna dilettissima della vita; nè per quanto leggiamo nelle storie degne di fede, valsero conforti di fichi secchi, in grazia dei quali si affati-