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mento di Polizia toscano per le caritative loro intenzioni. Che più? L’Austria stessa, ch’ebbe viscere di granito per tutti, per le Bestie poi se le sentì di carne: e valga il vero; nell’aprile del 1857 sua Eccellenza il signor cavaliere di Toggerburg ministro del commercio di S. M. apostolica accettava gratamente il diploma di membro onorario della Società Triestina contro il maltrattamento degli animali472; se fosse stato contro il maltrattamento degl’Italiani, lo avrebbe ricusato addirittura; forse se lo sarebbe tenuto a ingiuria e chi glielo spedì non la cavava pulita. In questa guisa speravano i ministri dell’Austria saldare sul libro della vendetta di Dio la partita del sangue italiano proditoriamente sparso col prendersi cura del sangue delle Bestie.
Sì, dico, sì proditoriamente e vilissimamente sparso; quello che bagnò i campi di battaglia non conto: quando due popoli vengono a contesa, forza è che uno di loro esca piangendo dallo steccato. Dio giudicò contro noi ed io non mormoro: per me fu segno che i nostri peccati non avevano ancora superato i loro; ma a questa ora o egli hanno ad essere impattati o la sgara di poco. Tra i tanti ricordi, pei quali in questo mondo e nell’altro andrà eternamente infame la memoria degli Austriaci, rammento un fatto trucissimo a pochi noto e forse, chi sa? adesso obliato. Nella terra