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se fosse più abbietta la viltà degli uomini, i quali non seppero percuotere il tiranno col pugnale della privata, nè con la spada della pubblica vendetta, o più ardua la ferocia di lui che, sazio di tagliare carne morta, gittò la mannaia in faccia al popolo romano e se ne tornò a casa sua. Questo tiranno, il quale dove passava faceva il deserto, questo tiranno, cui gli estremi sollazzi della vita furono lo strangolamento di Granio a piè del letto462, questo tiranno, dico, assalito da Pidocchi in mezzo ad angosce ineffabile morì: documento illustre dato dai Pidocchi agli uomini, che chiunque non teme la morte è signore della vita del tiranno. Filippo II, il demonio del mezzogiorno e figliuolo di santa Chiesa benemerito, come la Mignatta saturata di sangue, prima di morire l’ebbe a rivomitare crocifisso da tali dolori, che anco alla sua trucolenta fantasia parvero troppo atroci, e se ne dolse463. Se non fosse più giusto credere che gli spiriti di loro, che riceverono da cotesto spietato il battesimo di sangue, trionfali di martirio quetassero in grembo a Dio, io vorrei immaginare che si fossero convertiti nei Pidocchi, i quali gli logorarono a poco a poco quel cervello e quel cuore che tanti iniqui pensieri ed affetti malvagi partorirono, e quelle mani che tante sentenze di morte vergarono. Il desiderio del tiranno che la vittima fosse percossa in guisa da sentirsi