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tiriamo innanzi. Nei tempi medesimi come i privati cavalieri in segno di sfida gittavansi il guanto, i popoli volendo accattare briga fra loro non seppero invenire trovato che meglio dimostrasse brama di sangue, come briccolare co’ mangani un Asino messaggio di morte nelle avverse mura, nè quando misero da parte il mangano cessai versarmi fra gli strumenti bellici: va persuaso, o re; più che altri non pensa, il mio spirito di Asino penetrò nei cannoni, sì nascose nei moschetti, si rannicchiò su la punta dei ferri, coi quali gli uomini si rompevano le costole e si spaccavano il capo. Ministro della guerra nel mondo quasi sempre fu l’Asino.

In mezzo al mar Tirreno, a canto

. . . . . . . . all’isola di Sardi
Ricca di cacio e d’uomini bugiardi445

sorse già un’altra isola in antico chiamata Cirno e in tempi più moderni Corsica, dove incominciando a illanguidirsi la fama dell’Asino grosso toscano detto l’Asino di prete Rutilio446, si recò a restringere i vincoli di parentela alquanto rilassati certo mio privassimo servitore, non però mio allievo, che altrimenti non avrebbe creduto, per aver fatto del bene al prossimo, di esserne ringraziato o almanco lasciato stare. Or bene in cotesta isola la gente del paese