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NOTE

del §. V

(16) Revue des deux mondes liv. 1, Sett. 1835. p. 1046.

(17) Autore incerto. Raccolta di poesie bernesche, t. 2, Venezia, c. 1. v. 20.

(18) Lattanzio Firmiano, 1. 24, c. 1. e Iginio, t. 3, parlano di queste stelle chiamate Asini, e di tre nebulose dette prespii loro.

(19) Convento un di, oggi carcere, in Firenze fra l'Arno e porta alla Croce.

(20) Dei discorsi, lib. 1. c. 29.

(21) Le cose sono di due maniere; in poter nostro, alcune altre no. Sono in poter nostro la opinione, il muovimento, l'appetizione, l'avvenire, in breve tutte quelle cose, che sono nostri proprii atti. Non sono in poter nostro il corpo, gli averi, la reputazione, magistrati, e in breve quelle cose, che non sono nostri atti. Le cose poste in poter nostro sono di natura libere, non possono essere impedite, nè attraversate; quelle altre sono debili, schiave, sottoposte a ricevere impedimento, e per ultimo sono altrui. Manuale di Epitteto, volg. di G. Leopardi in principio.