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sicava per conto suo, reputando se solo volente, e la confusione siedeva a battere la zolfa degli Ermini, — E perchè anche su questo bisogna concludere, dirò che, regnando Luigi XV, i Francesi scopersero i burattini, di quelli col filo, i quali avendo trovato grazia al cospetto reale, tutti posero loro addosso un bene pazzo: ve ne furono dei dipinti dal Bouchre, pittore lodato in cotesti tempi. Cardinali, sguatteri, consiglieri e cortigiane, non esclusa la persona augustissima del re, e quella non meno augusta della Dubarry si vedevano andare in volta deliziandosi a gesti angolosi dei burattini mossi dal filo per di sotto112: regnando Luigi XVI. fecero un’altra scoperta chiamata guigliottina, in riconoscenza del suo inventore, il quale la creò in un estro di carità pel prossimo. Cotesto fu arnese garbato che, giusta quanto accertò il Dottore Guillottin all’Assemblea, aveva la virtù di tagliare il capo ad un uomo, senzachè ei neppure se ne accorgesse; l’arnese trovò grazia al cospetto del popolo, che in quel quarto d’ora la faceva da re, e non si può significare con parole il bene pazzo che gli mise addosso; carnefici e non carnefici smaniavano di trarre in su e poi lasciare andare in giù la fune della mannaia benemerita. Anime buone instituirono legati pii in pro della fanciulla (la mannaia non portava ella il nome di femmina?) Altri la pensionarono, l’As-