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§ 2. Ma il Convenevole del nostro Sigillo (che si conserva nella collezione del principe Cammillo Massimo di Roma)1 era un dottore di leggi, nè si sa che il Poeta grammatico avesse tal qualità. Dirò anzi che non l’ebbe, se per sessant’anni fece scuola, e i più forse in terra straniera. Di questo abbiamo testimone lo stesso Petrarca; e dato per vero ciò ch’egli narra, Convenevole sarebbe nato circa il 1260, e poco dopo l’ottanta avrebbe incominciato il suo magistero. Ma noi abbiamo circa gli stessi tempi due Convenevoli giudici e notari in Prato; e difficile vorrà essere lo stabilire a chi de’ due appartenesse il Sigillo.
§ 3. D. Convenevole index filins Gualfreduccii iudicis rogava nel 1269, octavo col. decembris, una carta che produrrò illustrando il Sigillo degli Eremitani di Sant’Anna. Del 1279, 10 di giugno, è l’atto col quale Cunizza da Romano, quella stessa che rifulge nel Paradiso di Dante (canto IX), col consenso d’Ivano di Parente da Prato, da lei richiesto in suo mundualdo a Convenevole di Gualfreduccio di Boce da Prato giudice, fa una donazione al conte Alessandro de’ Conti Alberti di Mangona; mentre si trovava nel castello di Cerbaia, del quale oggi non rimane che qualche rudere nella nostra Val di Bisenzio. Questo istrumento, che si conserva nell’Archivio di Stato in Siena, proveniente da quello dei Contratti, fu pubblicato dal professore Carlo Milanesi nel Giornale storico degli Archivi Toscani (II, 290-94), col facsimile della soscrizione autografa del giudice Convenevole. Il quale con più onorevole ufficio apparisce nelle storie del suo municipio, alcuni anni appresso. E primieramente lo troviamo uno degli otto Sapientes pro Comuni et Populo terre Prati positi ad Statutum Populi et Capitanei emen-
- ↑ Un calco se ne vede negli Annali ms. della Società Colombaria, VIII, 476.