Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/94

60 parte prima — cap. ix



§ 6. Oltre a quelle recate al § 4, sono nella nostra lingua molte altre parole simili in tutto fra loro eccettochè per l’accento, ma facili a distinguersi dal contesto del discorso. Eccone alcune:

ámbito (circuito) ambíto (da ambíre)
bèllico (guerresco) bellíco (parte del corpo)
canóne (grosso cane) cánone (regola)
émpia (cong. da empíre, agg. da émpio) empía (per empíva)
nèttare (bevanda) nettáre (verbo)
spiáno (da spianáre) spíano (da spiáre)
tèndine (legamento de’ muscoli) tendíne (cortine)
tènere (agg. plur.) tenére (verbo)

Oltre a queste, si debbono annoverare molti nomi finiti in -áno od -íno, per lo più diminutivi, che, trasportando l’accento indietro, prendono un’altro significato, e divengono tempi di verbi. P. es.:

abitíno ábitino
aguzzíno agúzzino (con z dura)
bacíno bácino
frustíno frústino
rubíno rúbino
capitáno cápitano
mondáno móndano
destíno déstino, e molti altri.


§ 7. Altri si distinguono o dal dittongo uo, o dai due i che si conservano in fine, o dalla iniziale maiuscola. P. es.:

nocciuòlo (albero) nòcciolo (osso delle frutta)
picciuòlo (gambo de’ frutti) pícciolo (piccolo)