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16 | parte prima — cap. ii |
§ 16. Verbi e participii.
L’ò ha suono largo:
in fine alla prima persona del presente. P. es. do, sto, vo (per vádo), fo (per fáccio), vo’ per vòglio:
in fine alla terza persona singolare del passato remoto dell’indicativo. P. es. andò, parlò:
in fine alla prima persona singolare del futuro dell’indicativo. P. es. dirò, farò:
nei passati remoti che terminano in -òssi, -òsse, -òssero: mòssi (da muòvere), scossi (da scuòtere).
§ 17. L’ó ha suono stretto:
nel presente dell’indicativo terminante in -óno. P. es. dóno, sóno, abbandóno. Si eccettuano le forme con uò per la ragione accennata al § 19:
nei passati remoti che terminano in -ósi, -óse, -ósero. P. es. pósi (da pórre), nascósi (da nascondere):
nei participii passati in -óso ed -ósto. P. es. nascóso, nascósto; pósto:
nei participii passati in -ótto. P. es. rótto (da rómpere), condótto (da condúrre):
nell’imperfetto del congiuntivo del verbo èssere: fóssi, fósse, fóssero.
§ 18. Avverbii, preposizioni, congiunzioni, interiezioni.
L’ò ha suono largo:
negli avv. e prep. mo, òggi, fuòri, pòi, tòsto, talvòlta e simili, però, acciò e simili; non, no.
nelle interiezioni doh, to’, oibò e talvolta anche in oh.
L’ó ha suono stretto:
negli avverbii e prep.: óra e nei composti qua-